Primo Maggio, niente festa: storie di naufragi e salvataggi in mare

Mentre l’Italia si preparava a celebrare la Festa dei Lavoratori, nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio, la nave Dattilo della Guardia costiera ha tratto in salvo 249 migranti a est della Sicilia. Nella stessa giornata, nel porto di Pozzallo, ne sono sbarcati 454, tra cui diversi feriti. Quindici, invece, i migranti dispersi, dopo il naufragio di un’imbarcazione partita dalla Libia.

703. E’ il numero di migranti che sono sbarcati sulle cose siciliane durante il weekend. 703, soprattutto, sono le vite salvate. 703 sono gli uomini che, di nuovo, hanno sfidato il mare per fuggire da guerre, fame e miseria.

A EST DELLA SICILIA OPERAZIONE DI SOCCORSO: 249 MIGRANTI SALVATI

E’ la notte tra il 30 aprile e il 1 maggio. Siamo a duecento miglia a est della Sicilia circa. Un peschereccio minaccia di affondare; le persone a bordo sono 249. Una chiamata da telefono satellitare avverte la Centrale Operativa della Guardia Costiera di Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che guida immediatamente l’operazione di soccorso. Nel cuore della notte uomini, donne e bambini a bordo del peschereccio vengono tratti in salvo dalla nave Dattilo, CP 940 della Guardia Costiera.

A POZZALLO SBARCANO IN 454: TRA LORO, DONNE IN GRAVIDANZA E FERITI

Mentre gli italiani festeggiavano il Primo Maggio, 454 migranti sbarcavano a Pozzallo, dopo diversi recuperi nel canale di  Sicilia da parte della nave Siem Pilot; tra loro, due morti, due donne in gravidanza e tre uomini gravemente traumatizzati, uno dei quali ferito da un proiettile e l’altro febbricitante. Solo in 200 saranno ospitati nell’hotspot di Pozzallo. Per la metà di loro, invece, il viaggio non è finito; sono stati infatti trasferiti in altri centri di accoglienza.

IN VIAGGIO DALLA LIBIA: 15 DISPERSI DOPO IL NAUFRAGIO

Il destino non è stato altrettanto magnanimo con i quindici migranti, quasi tutti africani, che ancora oggi risultano dispersi in mare. Secondo quanto riferito da Carlotta Sami, portavoce dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr), l’imbarcazione era salpata dalla Libia venerdì 29 aprile. 120 le persone a bordo. Dopo sole quattro ore dalla partenza, il naufragio: il Mediterraneo, ancora una volta, ha avuto la meglio.

RENZI: UN PATTO PER L’AFRICA

Proprio sabato 30 aprile, il premier Matteo Renzi, in visita a Palermo, aveva sottolineato l’urgenza di “dire all'Europa che ci vuole un patto per l'Africa, che va aiutata con progetti di sviluppo”, ricordando che “l'Ue non puo' girarsi dall'altra parte rispetto a certe tragedie".

 

Per fare il punto della situazione: Immigrazione in Europa, gli sbarchi nel 2016

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