Se tu fossi straniero in un altro paese, come vorresti essere trattato?

facciamo chiarezza

Se da un lato l’immigrato è, per definizione, colui che migra, che si sposta e lascia il proprio paese, dall’altro, nel linguaggio corrente, diventa colui al quale si attribuisce un determinato stereotipo legato all’appartenenza etnico-nazionale (es. “i rom sono tutti ladri”), o ad uno status sociale (es. “gli extracomunitari sono tutti poveri” e “portano malattie”) ecc. Un esempio esplicativo: un alto dirigente statunitense che lavora in Italia, e che di fatto è un cittadino extracomunitario, sarà difficilmente percepito come un “immigrato” rispetto a un giovane di nazionalità italiana nato in Italia da genitori senegalesi immigrati nel nostro paese. Ora, mentre il primo è un immigrato straniero, il secondo è (di fatto) italiano di nascita, anche se non ancora per la legge italiana. Non è certamente venuto in Italia dal paese di origine dei suoi genitori ma nonostante questo è definito “immigrato di seconda generazione”. Stereotipi e pregiudizi spesso ci condizionano quando si parla di immigrati. La parola “pregiudizio” secondo il vocabolario Treccani è “un’idea, opinione concepita sulla base di convinzioni personali e prevenzioni generali, senza una conoscenza diretta dei fatti, delle persone, delle cose, tale da condizionare fortemente la valutazione, e da indurre quindi in errore”.

Dovremmo provare a smettere di definire le persone “etichettandole” e raggruppandole per categorie, generalizzando e inevitabilmente cadendo nello stereotipo (tutti i cinesi sono uguali, tutti gli arabi sono musulmani, tutti i musulmani sono terroristi e così via) il quale a sua volta alimenta i pregiudizi. Ma perché questo succede? Secondo lo psichiatra Vittorino Andreoli: “Oggi domina la cultura del nemico. Se uno non ha un nemico non riesce a caratterizzare sé stesso”. Secondo Andreoli il problema è che “nessuno parla del valore della conoscenza utile nell’avvicinare altre storie, altre culture. Tutto viene mostrato come negativo: gli immigrati fanno perdere posti di lavoro, c’è violenza e criminalità”. L’unica strada, secondo lo psichiatra, è la cultura: “Fare promozione, educazione, dimostrare quanta positività c’è in chi viene odiato, per stimolare al rispetto nei sui confronti”.

io

quando nasco sono nero
quando cresco sono nero
quando sto al sole sono nero
quando sto al freddo sono nero
quando sono malato sono nero
quando muoio sono nero

tu

quando nasci sei rosa
quando cresci sei bianco
quando stai al sole diventi rosso
quando stai al freddo ti fai viola
quando hai paura sei blu
quando sei malato sei giallo
quando muori sei verde

e allora perche' tu mi chiami "uomo di colore"???

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