Spiaggia deserta
Freccia rossa

I problemi

Fin dall’inizio del loro funzionamento, negli hotspot si sono verificate gravissime violazio- ni di diritti fondamentali dei migranti: respingimenti arbitrari, trattenimento coatto, senza alcun controllo giudiziario, per periodi più lunghi delle 48 ore previste dalla legge, negazione dell’accesso alla procedura d’asilo e uso della forza per l’identificazione delle persone in arrivo. La distinzione tra richiedenti asilo e migranti economici spesso si è tradotta in una separazione arbitraria, effettuata sulla base di valutazioni affrettate ed estranee alla procedura prevista dalla normativa, spesso unicamente in base alla nazionalità dichiarata allo sbarco.

Lo sapevi che

Sono stati segnalati inoltre alcuni casi di minori non accompagnati che, erroneamente identificati come maggiorenni, hanno ricevuto un decreto di respingimento. Inoltre l’intero sistema è ingolfato. Gli SPRAR sono pieni e i richiedenti protezione internazionale rimangono nel sistema di seconda accoglienza per più tempo del previsto, proprio a causa delle lentezze delle commissioni territoriali (che pure sono aumentate di numero). Se gli SPRAR sono pieni, si crea una specie di tappo che blocca il trasferimento dei migranti dalla prima alla seconda accoglienza. Per questo sono stati aperti i CAS (centri di accoglienza straordinaria) che di fatto ospitano richiedenti protezione internazionale che avrebbero diritto ad accedere al circuito degli SPRAR.

Non esiste alcuna invasione dei migranti in Europa. Nel 2015 il flusso di persone giunto nel continente è stato di circa 1 milione, meno dello 0,2% della popolazione del continente (508 milioni di persone). I migranti internazionali arrivati in Italia sono stati 153.800 (la popolazione italiana è di circa 60 milioni).

L’immigrazione irregolare in Italia è una conseguenza non tanto di coloro che arrivano alla frontiera privi di un titolo d’ingresso, ma soprattutto dei cd. overstayers, ossia coloro che entrati regolarmente (con visto d’ingresso o permesso di soggiorno) sono poi rimasti nonostante la scadenza del documento.

Ogni anno l’Inps incassa dai contributi degli immigrati 7 miliardi di euro che permettono di pagare la pensione a circa 620mila italiani.

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