Tre luoghi comuni sugli immigrati smentiti con i numeri

Gli immigrati stranieri in Italia pagano la pensione a 620mila anziani, con oltre 10 miliardi di euro di contributi previdenziali versati nell’ultimo anno. Lo ha stimato la Fondazione Leone Moressa nel suo Rapporto 2015 sull’economia dell’immigrazione, che verrà presentato il prossimo 22 ottobre a Roma.

Un lavoro che porta, più di ogni altra cosa, a smentire una serie di luoghi comuni che, purtroppo, continuano a circolare nel nostro Paese. Eccone tre, smontati con i dati forniti dalla Fondazione Moressa.

GLI IMMIGRATI RUBANO IL LAVORO AGLI ITALIANI

Gli occupati stranieri presenti in Italia sono oltre due milioni, ovvero il 10,8% degli occupati totali, anche se in settori spesso differenti da quelli degli italiani. L’analisi dei dati evidenzia come gli immigrati si concentrino nel settore dei servizi alla persona (il 28,9% lavora in questo comparto), nell’industria (18,4%) e nelle costruzioni (13,3%). Gli italiani sono invece prevalentemente impiegati nell’istruzione/sanità e pubblica amministrazione (22,1%), nell’industria (20,4%), seppur con ruoli differenti da quelli degli stranieri, e nel commercio (15,6%). Osservando inoltre l’incidenza percentuale delle principali professioni, gli stranieri hanno il peso maggiore nei servizi domestici, dove rappresentano il 72,7% degli occupati.

GLI IMMIGRATI NON PORTANO RICCHEZZA AL NOSTRO PAESE

Secondo i dati della Fondazione Moressa, i contribuenti nati all’estero sono 3,5 milioni e hanno dichiarato 44,7 miliardi di euro, pari al 5,6% del totale dei redditi dichiarati. L’imprenditoria immigrata produce il 6,1% del totale del valore aggiunto prodotto dalle imprese in Italia, per un importo pari a 85,6 milioni di euro. Gli immigrati portano, inoltre, un valore aggiunto di 125 miliardi sul Pil italiano, pari all’8,6% della ricchezza nazionale.

GLI IMMIGRATI RAPPRESENTANO SOLO UNA SPESA PER L’ITALIA

Secondo quanto analizzato dalla Fondazione Moressa, la spesa pubblica complessivamente rivolta agli immigrati può essere stimata in 12,6 miliardi di euro, l’1,57% della spesa pubblica nazionale. Di contro, però, il gettito fiscale e contributivo riconducibile alla presenza straniera in Italia raggiunge i 16,5 miliardi di euro. Un saldo, insomma, in attivo di 3,9 miliardi di euro.

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