Il viaggio di Presa Diretta nei villaggi del nord del Ghana

Il viaggio di Presa Diretta in Ghana inizia risalendo verso nord, percorrendo una delle uniche strade esistenti.. in terra rossa, polverosa e sconnessa. Si arriva nei villaggi fatti di fango e paglia e qualche casetta di mattoni.

Il 75% degli abitanti del nord del Ghana sono contadini poveri; non hanno alcun mezzo di locomozione, nemmeno una bicicletta e tutto si porta a mano, comprese le fascine di legna da ardere.

Negli ultimi anni in queste aree si sono sentiti forti i primi segni del riscaldamento del pianeta. Piove sempre meno e la stagione secca diventa sempre più lunga.

 

“Ogni anno la pioggia è sempre meno. Questo è molto pericoloso per la gente del posto, specialmente per i contadini. Qui non c’è acqua potabile per le persone. Durante la stagione secca non c’è acqua nemmeno per gli animali e per la terra.

Da febbraio ad aprile è stato caldissimo, con una temperatura intorno ai 45-50 gradi e non ha mai piovuto.

A fine aprile è finalmente iniziato a piovere. Sembrava sarebbe stata una buona stagione, invece la pioggia è durata solo poche settimane. Chi ha seminato, ha perso il proprio raccolto. Non tutti possono permettersi un pasto al giorno e mangiano sempre lo stesso cibo, una specie di polenta di mais”.

 

In questi villaggi, infatti, nella stagione secca si mangia solo quello che si riesce ad essiccare come tuberi, grano e peperoncini.

La vita familiare è fondata su un’agricoltura di sussistenza che è però l’anticamera della povertà: è da villaggi come questi che inizia il fenomeno migratorio. È da queste case che scappano soprattutto i giovani, 2 o 3 per ogni famiglia per cercare il lavoro e i soldi che qui non riescono a fare, nella speranza di poter da fuori sostenere la propria famiglia.

 

Rendere l’agricoltura profittevole significa cominciare a fermare l’emorragia all’inizio, lì dove si è aperta la prima ferita. Da questa idea nasce il progetto di formazione e sviluppo in agricoltura eco-sostenibile.

La green house è un progetto di sviluppo sostenibile, presentata recentemente a #COP22 che consente la produzione dell’equivalente di 3 ettari di terreno, in qualsiasi stagione dell’anno. L’energia necessario al funzionamento del sistema di areazione interno e della pompa di irrigazione sono ricavate da pannelli solari posti all’esterno. Inoltre, la coltivazione in piccoli vasi consente di misurare con precisione le risorse idriche e di nutrimento necessarie alla produzione senza sprechi o dispersioni.

Dopo una fase di sperimentazione, sono stati condotti i corsi per i formatori. Sono in partenza i corsi per gli studenti che in futuro potrebbero beneficiare di microcredito per avviare la propria micro-impresa agricola.

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