La storia di Matar: quando il mare non fa paura


“Qui la vita è molto difficile: l’unica possibilità è provare la via per venire in Europa”. Abbiamo incontrato Matar Mar in Senegal, a Thiaroye Sur-Mer, un piccolo villaggio di pescatori a Est della capitale Dakar.

Matar ha 36 anni e ha una storia di migrazione alle spalle. La prima volta è partito nel 2005 e ha pagato circa 300 euro per un viaggio verso l’Europa. Erano in 81, su una barca di circa 20 metri. Dopo 13 giorni di navigazione, l’imbarcazione è stata colpita da una tempesta molto forte: solo l’intervento della Marina Militare marocchina ha evitato conseguenze peggiori.

Matar è stato costretto a tornare in Senegal, dopo il salvataggio. Ma la sua vita non è cambiata. E, ancora una volta, la sua unica possibilità è stata tentare il viaggio verso l’Europa. Stavolta è riuscito ad arrivare alle Canarie ma, anche in questo caso, è stato rimpatriato.

Quando ci racconta la sua storia, Matar abbassa gli occhi: fallire nel tentativo di migrazione è una cosa difficile da accettare qui.

Ci proverò ancora – ci dice -. Anzi, lo farò per tutta la vita, finché non ci riesco. È chiaro che se avessi un lavoro qui non ci penserei proprio a muovermi. Ma se la situazione rimane questa, sono costretto a provarci, perché devo aiutare la mia famiglia. Se non si ha nulla, ci si deve muovere: si deve andare a cercare fortuna fuori, lontano dal proprio Paese".