Immigrazione in Europa, Mattarella: "Lavorare nei Paesi di origine"

"Serve affrontare seriamente i fenomeni migratori ed occuparsi delle condizioni da cui nascono. Devono migliorare lì le condizioni anche perché nessuno lascerebbe la propria terra se potesse vivere in pace e in maniera accettabile nei Paesi dai quali proviene". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l'incontro in Etiopia con il premier Haile Mariam Desalegn.

Il Presidente della Repubblica Mattarella si trova nel corso di un viaggio in Africa che lo ha già portato in Etiopia e che, fino al 20 marzo, lo vedrà in Camerun.

Le sue dichiarazioni arrivano mentre l'emergenza immigrazione in Europa continua. In particolare, in questi giorni a Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia, sono bloccati più di 12.000 migranti e profughi, fermati nel tentativo di attraversare la frontiera. Ieri, migliaia di persone hanno guadato il fiume Suva Reka, al confine tra i due Paesi, per cercare di arrivare in Macedonia. Tre persone, purtroppo, sono morte annegate.

Per approfondire: L'imbuto di Idomeni

I migranti avevano lasciato il campo di accoglienza di Idomeni e si erano diretti a piedi verso un punto in cui si trova una breccia nella barriera di divisione tra i due Paesi. Dopo aver rischiato la vita ed essere riusciti ad oltrepassare il fiume Suva Reka, centinaia di loro sono stati bloccati dall'esercito macedone. 

STOP TRATTA, PER UNA SCELTA CONSAPEVOLE

Sulla base di quanto detto dal Presidente della Repubblica Mattarella lavora la campagna Stop Tratta, di VIS e Missioni Don Bosco. Il nostro obiettivo è contrastare il traffico di esseri umani finalizzato alla migrazione illegale. Lo facciamo attraverso la sensibilizzazione, per spiegare ai potenziali migranti i rischi del viaggio verso l'Europa e attraverso progetti di sviluppo, per provare a fornire un'alternativa di vita credibile a chi pensa che lasciare il proprio Paese sia l'unica scelta. Lavoriamo in Ghana, Senegal, Etiopia, Nigeria e Costa d'Avorio.

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