fumetto VIS

Per questo sono fondamentali le campagne di sensibilizzazione che si stanno conducendo nei paesi target, mirate ad aumentare la conoscenza del fenomeno, puntando su media tradizionali, internet e social network. La seconda, l’attuazione di progetti di sviluppo nei paesi target, in particolare si sta lavorando sulle attività di formazione professionale e sul rafforzamento dei centri già esistenti con borse di studio e programmi di supporto scolastico e nutrizionale per giovani a rischio, per offrire un’alternativa concreta alla migrazione. Infine, in Italia si vuole diffondere una cultura dell’accoglienza sensibilizzando i cittadini sulle motivazioni che spingono tanti giovani a lasciare il proprio paese rischiando la vita.
www.stoptratta.org

Lo sapevi che

• Su 500 giovani senegalesi intervistati oltre il 90% ha dichiarato di essere pronto ad andare all’estero.
• Andare all’estero per trovare un lavoro e sostenere la famiglia è la prima motivazione data dai giovani senegalesi (40%), seguita dai motivi di studio (22%) e, infine, dalla semplice ricerca di migliori condizioni di vita (16%).
• Da un campione di 500 potenziali migranti ganesi intervistati emerge che 8 su 10 non ritengono la morte un rischio del viaggio verso l’Europa.

Ma se non vi fossero guerre, conflitti interni o poverta' estrema, perche' mai una persona dovrebbe abbandonare famiglia, casa, terra per un viaggio cosi' rischioso ed una vita da solo in un paese sconosciuto?

la fabbrica della paura

1. La maggioranza degli italiani ritiene che spendiamo troppi soldi per aiutare i paesi più poveri. Scopri come stanno realmente le cose.
2. La maggioranza degli italiani ritiene che gli immigrati in Italia non trovano lavoro e quindi non possono neanche aiutare le loro famiglie nei paesi di origine. Scopri come stanno realmente le cose.
3. La maggioranza degli italiani ritiene che gli stranieri che lavorano comunque non servono per l’economia del nostro paese. Scopri come stanno realmente le cose.

Scopri come stanno le cose

1. Nella comunità internazionale c’è solo 1 paese che ha ridotto gli aiuti allo sviluppo e questo è l’Italia. Noi diamo infatti solamente lo 0,21% del reddito nazionale lordo. La media dei paesi occidentali è dello 0,45%. L’obiettivo fissato dalle Nazioni Unite è dello 0,7%.

2. La somma di denaro inviata all’estero nel 2015 dagli immigrati che vivono in Italia - le cd. rimesse - è di 5,3 miliardi di euro. Il totale dell’aiuto pubblico che l’Italia destina ai paesi poveri è meno di 4 miliardi di euro.

3. Sono il 9% della forza lavoro del nostro paese. Il loro reddito è circa il 23% in meno rispetto al reddito medio dei lavoratori italiani, ma senza stranieri rischieremmo il crac demografico, avremmo 2,6 milioni di under 35 in meno e perderemmo 700mila lavoratori domestici.

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