#talesofAfrica: la storia di Mamadou


“C’era una volta Mamadou, un ragazzo dalle ciglia lunghissime. Erano nere, lucide e folte, profumavano di mango e quando soffiava un po’ di vento fluttuavano nell’aria come piume in volo. […] Era sempre in giro ma appena aveva un attimo di pausa correva a casa, quella da cui mamma Aisha non era voluta andare via “perché non c’è niente di più bello che avere un posto in cui poter tornare” gli diceva sempre. Un giorno Mamadou tornò a casa, [...] ma quando arrivò, trovò la madre distesa sul letto e accanto un dottore che la stava visitando. Quando ebbe finito, il medico disse che mamma Aisha era molto malata. [...] C’era una sola possibilità di salvarla...”

Mamadou Diallo è il nome completo di Mamadou*. Viene dal Senegal e il suo viaggio è cominciato ad Agadès, in Niger. Per attraversare il Sahara è salito insieme a tante altre persone su una camionetta. Durante il viaggio lui e i suoi compagni sono stati lasciati senza acqua e cibo, sono stati picchiati e derubati, alcuni sono morti. Il peggio però è arrivato in Libia. Qui Mamadou  Diallo è stato rinchiuso in prigione per un anno, senza motivo. Ogni mattina riceveva un pezzo di pane e un bicchiere d’acqua, nient’altro fino all’indomani. Lui e gli altri detenuti hanno subito continuamente violenze da parte degli agenti: in Libia solo chi ha del denaro esce dalla prigione, altrimenti l’unica alternativa è tentare la fuga ed è quello che ha fatto Mamadou. Ma la polizia libica lo ha catturato nuovamente, lo ha torturato e lo ha portato nella prigione di Tripoli dove i detenuti avevano braccia spezzate, piedi rotti, ferite su tutto il corpo, dove la gente era così esausta da rifiutarsi di mangiare e bere nella speranza di morire. Mamadou è uno dei sopravvissuti, finalmente è arrivato in Italia. È salvo ma durante il suo lungo e difficile viaggio ha visto persone che muoiono e persone che uccidono e questo, i suoi occhi dalle ciglia lunghe, non lo dimenticheranno mai.

 

*La storia di Mamadou è tratta dal libro L'orizzonte alle spalle. Fiabe di viaggi e speranze.