Quanto è pericoloso inseguire un sogno? La storia di Ousmane


Avere un sogno, a 17 anni, è normale. E quello di Ousmane è di venire in Europa. Di invertire una vita che lo ha costretto, fin da piccolo, a crescere velocemente.

Ousmane viene dalla Costa d’Avorio. E nel 2005, quando ha ancora solo 7 anni, perde il padre, l’unica persona che garantisce alla sua famiglia un’entrata sicura. Per qualche anno lavora col fratello, ma la direzione che la sua vita sta prendendo non gli sembra quella giusta. E nella testa inizia a frullare un’idea: venire in Europa.

Ousmane, alla fine, si decide. Parte dalla Costa d’Avorio e arriva in Mali. Ci resta solo il tempo di un passaggio. Da qui, arriva in Algeria, a Tamanrasset, nota per essere  il centro più importante della società dei tuareg algerini. Ma, ancora una volta, è solo una parte del tragitto.

Ci resta due mesi, il tempo per raccogliere i soldi necessari per arrivare a Tripoli, in Libia.

Ousmane è fortunato. A Tripoli ci resta poco, perché arrivano i soldi della madre che gli permettono di imbarcarsi per l’Italia. La barca, se così si può chiamarla, è stipata di persone. “Non vedevamo nemmeno il mare”, racconta Ousmane, commosso. Ma l’Italia, alla fine, si vede.

Quando gli si chiede quali sono i rischi di questa traversata, Ousmane si rabbuia. Ci racconta di quanto sia difficile la Libia, dove anche “i bambini hanno una pistola”. “Non si può fare niente”, continua, “solo stare zitto”.

Lo rifaresti? Gli chiediamo. “È troppo pericoloso, anche sulla nostra barca una persona è stata uccisa”, ripete. “È troppo pericoloso”.