Dall’Unione Europea 3 miliardi di euro alla Turchia per gestire i rifugiati

L’Unione Europea fornirà 3 miliardi di euro alla Turchia per gestire l’emergenza migratoria dalla Siria. È quanto è emerso dal vertice fra i 28 leader Ue e il premier turco, Ahmet Davutoglu, conclusosi ieri a Bruxelles.

L’ACCORDO E LA COOPERAZIONE CON LA TURCHIA PER I RIFUGIATI

Nel dettaglio, l’accordo prevede lo stanziamento da parte dell’Unione Europea di 3 miliardi di euro per sostenere la Turchia nella gestione delle migrazioni dalla Siria e dall’Afghanistan. “Poiché la Turchia ospita oltre 2,2 milioni di rifugiati siriani e ha speso 8 miliardi di dollari – si legge nel documento di intesa – l’Ue sottolinea l’importanza di condividere il carico nell’ambito della cooperazione”.

L’accordo contiene, comunque, molti punti ancora da chiarire. Resta da decidere, in particolare, chi e in quale misura contribuirà agli aiuti che l’Europa darà alla Turchia per migliorare le condizioni di vista dei rifugiati. “Non posso dare dettagli su quanti Paesi parteciperanno al nuovo schema - ha spiegato il presidente della Commissione Ue Junker -. È fondamentale, tuttavia, nella nostra relazione con la Turchia offrire un po’ di sollievo a quel Paese, che ospita già moltissimi rifugiati”.

"UN ACCORDO CHE NON RISOLVE LA SITUAZIONE DEI RIFUGIATI"

“Si tratta di un'intesa che suscita molte perplessità - è il commento di Giampietro Pettenon, presidente di Missioni Don Bosco, e Nico Lotta, numero uno del VIS -. I 3 miliardi di euro dell'Ue vengono investiti, di fatto, per tenere i rifugiati in Turchia, in un accordo che ricorda quello con la Libia di Gheddafi. Non è accettabile una soluzione che non tenga conto della tutela dei diritti umani. Noi crediamo che costruire muri, effettivi o ‘virtuali’, non sia una soluzione percorribile. Serve una strategia condivisa, che non può essere tenere bloccati in un Paese le persone che fuggono dalla guerra”.

LA ROTTA BALCANICA

Nel corso del 2015, la rotta balcanica che, attraverso la Turchia e la Grecia, arriva in Europa da Siria, Afghanistan e Iraq, ha visto passare illegalmente “oltre 1,5 milioni di persone”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.

Il percorso dei migranti passa via mare dalla Turchia alla Grecia, per poi proseguire via terra attraverso la Macedonia, la Serbia e l’Ungheria. Dal 2010 il numero di persone fermate nella frontiera tra Serbia e Ungheria è aumentato del 2.500 per cento: da 2.370 a 60.602. 

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