5 cose da sapere sull'immigrazione in Europa

Ieri, 2 marzo, la Commissione europea ha proposto lo stanziamento di 700 milioni di euro in 3 anni alla Grecia per gestire l'immigrazione in Europa. Una decisione attesa, che arriva al termine di giorni molto tesi, specialmente al confine tra il Paese ellenico e la Macedonia, dove circa 8mila migranti sono bloccati alla frontiera.

Per capire dove nasce l'emergenza immigrazione in Europa, però, è bene fare un passo indietro. Proviamo a tracciare un punto con 5 cose da sapere su uno dei temi più caldi sui media internazionali degli ultimi giorni.

IMMIGRAZIONE IN EUROPA, NEL 2015 OLTRE 1 MILIONE DI ARRIVI

La crisi è scoppiata nel 2015, di pari passo con il peggioramento del conflitto in Siria. L'anno passato si è registrato il più alto flusso migratorio dalla seconda guerra mondiale in poi, secondo i numeri dell'Oim. Gli arrivi sono stati più di un milione: oltre 821mila persone hanno raggiunto la Grecia, più di 150mila sono approdati in Italia, e poi quasi 30mila in Bulgaria e oltre 3mila in Spagna.

LE ROTTE: DOVE PASSANO I MIGRANTI

La rotta simbolo di questa ondata di immigrazione in Europa è stata senza dubbio quella balcanica, dalla Turchia alla Grecia, per poi proseguire via terra attraverso la Macedonia, la Serbia e l’Ungheria, fino alla Germania. Nel corso degli ultimi mesi, praticamente tutti i Paesi di questo percorso, fatta eccezione per la Grecia, hanno chiuso le frontiere e limitato gli accessi dei profughi. Così si spiega l'imbuto al confine macedone.

TROVARE UNA SOLUZIONE: LA RISPOSTA DELL'UNIONE EUROPEA

L'Unione Europea ha cercato di trovare una soluzione al problema, ma gli sforzi, finora, non sono stati sufficienti. Ciò che è mancata è una risposta corale, come sottolineato anche da Papa Francesco nel corso dell'Angelus del 28 febbraio. Una soluzione, secondo Kristalina Georgieva, vice-presidente della Commissione europea, può essere puntare sugli aiuti umanitari nei Paesi di origine e prima accoglienza. “Assistere i profughi che sono già arrivati in Europa costa da 10 a 20 volte più caro che farlo nei Paesi di prima accoglienza, rendendo vivibili le loro condizioni laggiù – ha detto Georgieva in un'intervista a La Repubblica.

IL SIMBOLO DELL'IMMIGRAZIONE IN EUROPA: LA GIUNGLA DI CALAIS

Uno dei simboli dell'ondata immigrazione in Europa nel corso degli ultimi mesi è sicuramente la 'giungla' di Calais, protagonista in questi giorni di un discusso sgombero. Si tratta, in breve, di un accampamento spontaneo nato sulle coste della Francia meridionale. Ci vivono soprattutto i migranti che vogliono cercare la via dell’Inghilterra. All’inizio, non c’era nulla. Né punti d’acqua, né elettricità. C’era solo un centro statale, aperto fino alle 19, che avrebbe dovuto garantire ai migranti i servizi necessari. Ora, la ‘giungla’ è un vero e proprio campo organizzato, con bagni chimici, qualche palo della luce e quattro punti d’acqua corrente, oltre a negozi, cinema e internet point. Ci hanno vissuto nell’ultimo anno, anche se non ci sono stime precise, circa 5.000 persone. 

IMMIGRAZIONE IN EUROPA, LA RISPOSTA DI STOP TRATTA

In questo contesto, è nata la campagna Stop Tratta, di VIS e Missioni Don Bosco. Il nostro obiettivo è combattere il traffico di esseri umani finalizzato alla migrazione illegale, attraverso la sensibilizzazione dei potenziali migranti sui rischi del viaggio e progetti di sviluppo per offrire un'alternativa. Lavoriamo, attualmente, in cinque Paesi dell'Africa SubSahariana: Nigeria, Senegal, Ghana, Costa d'Avorio ed Etiopia. 

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